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Fiera della nocciola 2014
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Il lavoro è iniziato con l'esecuzione di una seria di bozzetti, disegni a matita con ipotesi di soggetti che sono stati selezionati chiedendo anche il benestare dei proprietari delle abitazioni. Scelti i disegni da eseguire e dopo l'intervento dell'impresa edile con cui abbiamo stabilito, nei vari casi, come posizionare il ponteggio per poter meglio accedere alle pareti,ho provveduto alla stesura del fondo per far meglio aderire le pitture ed in alcuni casi è stato necessario il ripristino del fondo murario. Dopo la stesura del fondo ho provveduto ad eseguire il disegno a mano libera sulla parete utilizzando un ingrandimento nel caso in cui mi era impossibile scendere agevolmente dal ponteggio per verificare le proporzioni e anche per velocizzarne l'esecuzione. In alcuni casi può essere utile proiettare il disegno ingrandito sulla parete per velocizzare le operazioni , ma in questo caso non è stato possibile per questioni di sicurezza , visto che mi trovavo in prossimità della strada.

Tracciato il disegno ho iniziato il lavoro pittorico utilizzando colori per esterni (colori al quarzo) pennelli e aiutandomi con foto ma spesso andando anche a memoria.

Il soggetto che è stato eseguito sulla parete laterale del municipio, è l'unico realizzato su un pannello in quanto la zona di muratura su cui doveva essere eseguito non era adatta.

Ora vi illustrerò i vari soggetti delle pareti dipinte, iniziando dal primo, che si trova all'inizio della strada centrale che sale fino al cuore del paese, la piazza del municipio.

castellero 2014 fiera nocciola barbara galizia

Veduta di Castellero
Primo muro


La veduta di Castellero come si presentava in una vecchia cartolina in bianco e nero. Qui è rappresentato il paese in alto , sullo sfondo , e vengono messi in evidenza i terreni coltivati a noccioleto. Una curiosità in più : nella cartolina era evidente la presenza di una vigna che fu poi sostituita in tempi più recenti con altre coltivazioni e da piante di nocciole.



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Lavorazione all'interno di un filare di un noccioleto.


In questa raffigurazione possiamo vedere una scena tipica delle giornate contadine in cui si fa manutenzione nel sottobosco e alle piante. Il taglio dei “polloni”, i rami che crescono alla base delle piante , che poi vengo caricati e portati via dal trattore .Ho voluto rappresentare il personaggio rivolto con lo sguardo verso la strada per dare l'idea dell'abitante del luogo che conosce tutti in paese e dunque saluta ed accoglie i passanti.

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La Nonna

Qui è rappresentata una donna del paese che raccoglie, “alla maniera di una volta”, le nocciole . La raccolta delle nocciole, un tempo, era quasi sempre eseguita dalle donne che ,con il ricavato potevano comprarsi quel qualcosa in più per la casa o la famiglia. E' rappresentata in un momento di riposo dal lavoro , che si presentava lungo e faticoso perchè ,ad una ad una, le nocciole venivano raccolte a mano con il semplice aiuto di un rastrello ,per radunarle, e un setaccio per ripulirle da terra e fogliame. In questo caso ,l'affezionato gattone ,ha seguito la donna nel noccioleto e fa le fusa quasi a voler confortare la padrona per il duro lavoro che le tocca fare.

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Il lavoro in cascina

Su questo muro è raffigurata la tipica cascina con fienile, portico e la parte abitativa. Siamo nella fase del carico dei sacchi di nocciole sul carro per il trasporto verso un mercato o un compratore: dopo la raccolta e l'asciugatura al sole delle nocciole, vengono riempiti i sacchi per poi essere venduti. Dalla metà dell'800, la produzione dolciaria in Piemonte, e oltre confine in Francia, contribuì ad una richiesta sempre maggiore di questo prodotto per l'impiego nella produzione del cioccolato Gianduia e altri dolci tipici.

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L'olio di nocciole

In questa parete ho illustrato la spremitura delle nocciole con l'utilizzo di un torchio a mano. L'olio di nocciole ha una storia importante nelle nostre campagne. Questa storia risale ai tempi della seconda guerra mondiale quando nel 1940 venne introdotta la “tessera annonaria”, un documento nominativo con un certo numero di cedole , per l'acquisto di beni alimentari. Infatti la guerra avrebbe impedito gli approvvigionamenti attraverso il Mediterraneo così da rendere necessario il razionamento di certi generi alimentari, zucchero e caffè ma anche i grassi, come olio d'oliva strutto lardo.

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Così i contadini, con la loro saggezza e praticità, intuirono che dalle nocciole avrebbero potuto estrarre un olio alimentare che sostituiva benissimo l'olio d'oliva , insaporiva le loro povere pietanze e sopperiva al bisogno di grassi . Così di notte al riparo, da occhi indiscreti , i contadini utilizzando torchietti autocostruiti, si producevano il prezioso olio per uso famigliare. Oggi questo olio è molto pregiato e viene utilizzato anche nella cosmesi.
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La Raccolta

Un'altra scena della raccolta di nocciole alla vecchia maniera. Qui è impegnata un'intera famigliola che raccoglie con metodo i frutti del noccioleto , procedendo nella larghezza del filare per non dimenticare nessuna nocciola a terra. La donna ha “il fazzoletto “in testa per proteggersi la chioma da polvere e insetti che cadono dal fogliane. I personaggi sono raffigurati con abiti più attuali , diciamo anni settanta, perchè mi ricordavano qualche giornata passata a raccogliere le nocciole con quel metodo.

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Le prime brine

Si conclude , almeno per ora, il percorso con le prime brine che determinano anche la fine del lavoro nel noccioleto. Infatti abbiamo nuovamente una veduta del paese con rappresentazione delle piante spruzzate di bianco , un attrezzo per il lavoro contadino appoggiato ,come a significare la pausa invernale (anche se in campagna di lavoro ce n'è sempre). Il fagiano l'ho inserito perchè sempre presente a Castellero: ogni mattina che mi recavo qui per dipingere, ne incontravo uno che attraversava allegramente la strada.




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